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lunedì 26 dicembre 2011

terza parte

Valeria, lontano d´aver vergogna del suo stato, mi indicava i suoi gusti e le sue esperienze del passato.Mi indicava quali oggetti aveva gia usato e sperimentato su se stessa e quali piaceri aveva provato. Le orecchie dei presenti erano tese ad ascoltare i nostri discorsi, gli occhi si facevano interrogativi e curiosi, nessuna persona osava interpellarci ma era molto evidente la loro curiosita  e in alcuni l´eccitazione. Pur attratti nessuno aveva il coraggio di guardarla apertamente negli occhi..
Valeria giocava divertita come un bambino ed io la guardavo. Questi giochi erano nuovi per lei. Eravamo un Maitre ed una sottomessa nel piacere di mostrarsi senza alcuna paura e senza ipocrisia.
Dopo il tempo passato nel negozio ed acquistato i vari oggetti , compreso il collare siamo andati a pranzo. Valeria era raggiante,  e niente poteva essere piu piacevole ai miei occhi nel costatare la sua sottomissione, dai gesti, dal comportamento, dalle sue parole. Sapeva che dopo pranzo saremmo andati a casa mia, che sarebbe stata sotto la mia autorità, che il suo corpo mi avrebbe servito. In cammino, mentre ci avvicinavamo a casa, la tensione si faceva sempre piu profonda e lei sempre piu silenziosa,
Arrivati in casa, si guarda attorno un po spaesata, forse indecisa, farma appena dentro la porta. Aspetta la mia voce... Depositati gli oggetti e tutto il suprerfluo, chiede di ritarirasi un attimo in bagno per sistemarsi, forse per raccogliersi e prendere tutta la sua buona energia. Appare sulla porta, guarda gli acquisti che nel frattemo avevo steso sul tavolo.Forse ha paura, ma la fiducia ha il soppravvento.. Il primo vero comando... Semispogliata, con solo un maglioncino chiaro a vincere parte dell´iniziale imbarazzo, si mette in ginocchio, pronta al seguito, si avvicina a me camminando lentamente come una gatta, si sistema tra le mie gambe.. le faccio annusare la pelle del collare, lo guarda, lo respira, lo bacia, lo fa suo, quando si sente pronta allunga un po´ il collo e resta in attesa di riceverlo.
Le accarezzo prima dolcemente il collo... poi inizio a  posizionarglielo su quella pelle delicata e bianca ,vibra al suo contatto, ma non si muove. Stringo e allento per tovare il punto giusto di chiusura. Finalmente è li ..!! esita qualche secondo, poi si alza sulle ginocchia per mostrare il mio lavoro, è orgogliosa, non trema più.......

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