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lunedì 26 dicembre 2011

seconda parte

La ragazza addetta alle vendite, mette il collare di cuoio e metallo al collo di Valeria. I visitatori e clienti presenti nel locale (5 oltre noi e la commessa),  sapevano, intuivano chi era e quale potesse essere il suo “status” , leggevo il desiderio nei loro occhi, nei loro sguardi. Valeria non aveva coscienza di essere cosi desiderata, era il centro dell’interesse di tutti i presenti e ogniuno non poteva restare indifferente alla visione di questa donna che si offre e dona il suo essere al desiderio di un altro. Mi sono allontanato di qualche passo, lasciando lei sola mentre completava le operazione del collare, per  contemplarla e vedere la reazione dei clienti. attorno a lei. Uno si avvicina un po troppo e lei ha un istintivo movimento di avvicinarsi a me, delizioso riflesso, avvicinasrsi per sentire la mia protezione, si sentiva fiera e la mia presenza la rassicurava.
Esaminiamo gli oggetti del vizio, in silenzio e senza commentare. I bracciali in cuoio, pinzette, frustini…. Gli oggetti del gioco della dominazione, possono apparire duri, offensivi, terribili, ma non sono che  la concretizzazione di pulsioni e desideri, oggetti di piacere e non di tortura...

Valeria comprese molto  in fretta il piacere del suo Maitre nel vedere il desiderio degli altri su di lei.
Essa comprese che mi sentivo valorizzato di possedere l’oggetto dei desideri altrui, di possederla e di mostrarla e questa complicita ha fatto nascere poco a poco il “Gioco”

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