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martedì 27 dicembre 2011

pensiero

Sapienti melodie che in certi momenti sai sprigionare dal tuo essere reale per diffonderle e farle cantare anche nel ricordo di chi ti ha vissuta, toccata, guidata !

lei

“ Ieri ho dovuto tenere la corda tra le gambe per tutta la giornata..
Stamane mi sono svegliata che ero ancora tutta bagnata, il mio Padrone si è arrabbiato e mi ha fatta uscire solo dopo avermi legata bene tra le gambe, con vari giri di corda che passavano tra le labbra della fichetta.. 

senza mutandine, potevo portare solo le mutandine di corda.

Corda spessa e ruvida, e annodata in punti strategici, a premere dove mi dà più fastidio.” 

la Volpe e il Principe

...............  ....
" Bisogna essere molto pazienti",rispose la volpe
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore…
Ci vogliono i riti".

guardando

Apparire sulla soglia della stanza , osservare quei lenti movimenti, quelle mani che ovunque accarezzano,sfiorano, toccano, aprono.. spargendo nell'aria dolce profumo di voglia.
Sguardi che cercano di penetrare, appropriarsi delle parti più nascoste per provare ugual piacere, lo stesso che fa scorrere brividi sul mio corpo.
Sensazioni che percorrono i corpi salgono senza fretta
senza tempo, fino a raggiungere,insieme, quell'attimo che riporta alla pace.

rilassaTi

 “Ti prego...”
Rilassati.
Ti vedo… dura lotta interiore.
Sei una concreta realtà irreale, lo sai?

”Ti sento…stammi vicino, non lasciarmi cadere”
Procediamo?
”Conducimi”
-attesa-
"Non sopporto attendere."

Ti insegno io l’attesa.
-attesa-
"Ho paura."

Non ho ancora iniziato.
"Io non ci riesco, mi sento irrequieta."
Ho capito,
Ti concedo il silenzioso buio nei tuoi pensieri.

”Sconfiggi e calpesta le mie remore.
Come un barbaro invadi la mia anima”

Ferma, immobile, lascia che distrugga i tuoi pregiudizi.
Smetti di pensare e gioisci.
Saccheggio, prendo, esproprio.
Il mio sguardo posa sulla mia conquista.

”Incendia, distruggi, vìola ogni ideologia
Mettimi in ginocchio ai tuoi piedi
Mi apro a te, svergina l’incertezza,
cancella l’inquietudine,
accarezza la mia femminilità”

lunedì 26 dicembre 2011

cara Volpe 2

Offerta consapevole, allo sguardo,
Dolce, delicata,chiusa, quasi timorosa

Ognuno vede il suo pensare,
il suo eccitamento che cresce in funzione di ciò che vuol sentirsi
La complicità divulgata e mescolata tra individui sconosciuti,

 ma conosciuti nel vissuto del piacere   che si apre al mondo del lecito e del trasgressivo...
mi piace pensare a questo viaggio

ognuno nella sua strada, ma che per certi versi si incrocia e si fonde;
Si mi piace, ne sento quasi l'odore

in negozio

 Apro la porta, entri in quel negozio di intimo, che più volte avevi guardato durante le solite particolari passeggiate;
in mostra tessuti, pizzi, colorati completini, delicata biancheria intima,  
Una commessa gentile, dai capelli mossi quasi biondi, carina e dal viso dolce si avvicina chiedendo cosa potesse fare per te…  immediatamente rispondo io con tono che tu ben conosci e ami. ma che mette un pò a disagio la piacevole commessa
"voglio un corsetto per la signora, ce ne mostri alcuni". Lei ti guarda sottocchi , si muove nel negozio senza perderti di vista  poi posa sul bancone alcuni capi, tu sei poco dietro di me, non li guardi nemmeno, li osservo attentamente, ne scelgo uno in particolare, te lo porgo dicendo “Paola, prova questo”
lo prendi, ti stai dirigendo verso il camerino di prova quando, involontariamente …(volontariamente)…., ti tocco leggermente,  facendoti cadere il corsetto dalle mani
"RACCOGLILO", mi guardi di sfuggita, capisci cosa voglio, dai le spalle alla commessa e ti chini lentamente, le gambe tese, flettendo solo il busto. La gonna sale mostrando alla ragazza le tue intimità liberamente  nude; hai il volto in fiamme, la commessa imbarazzata finge indifferenza, ti dirigi con passo incerto verso il camerino, entri.
Sono dietro la sottile tendina, sento il fruscio degli abiti che stai sfilando, movimenti rapidi, leggeri. la tenda è appena socchiusa, la sposto ancora un pò, hai indossato il corsetto, i lacci slegati, sorrido, sai bene che volevo essere io a stringerlo attorno al tuo corpo.
Apro completamente la tenda, lasciando che la commessa ti veda, seminuda, con la testa china e le mani lungo i fianchi; la tua voce leggera,timida, rotta dall'imbarazzo e dall'eccitazione "non riesco ad allacciarlo da sola". Entro nel camerino, ritiro la tenda, ti faccio voltare verso la parete, porto le tue mani sopra il tuo capo facendole appoggiare al muro; percepisci la stretta del corsetto, ti toglie il fiato, socchiudi gli occhi pregustando quella sensazione che tanto aspettavi, stringo ancora di più, poi mi allontano un poco, osservandoti. .. Meravigliosa  !...
Il corsetto bluette fascia il tuo corpo, disegna la tua vita sottile lasciando scoperte le natiche, candide, ben disegnate, esiti, resti immobile, mostri in una tacita offerta

Una sculacciata sonora risuona nello spazio angusto, poi……
La mia mano decisa tra le tue gambe ti accarezza, ti cerca, ti liscia, pizzica… strappandoti un lungo gemito che tenti vanamente di soffocare, entro in te con due dita, con decisione, le tue gambe si piegano mentre il tuo corpo è scosso da sensazioni di piacere; muovi il bacino, infilandoti ancor più sulle mie dita, non tenti neppure più di trattenere i gemiti di piacere. Poi, improvvisamente tutto finisce, mi stacco da te.
Ti giri, gli occhi bassi, e scivoli in ginocchio davanti a me, immaginando che io voglia la tua bocca; una fantasia ricorrente più volte provata; la mia mano sui tuoi capelli, sei in attesa del mio ordine, mentre gli umori lasciano una sottile, lucente strisciolina sulle tue cosce………ma……..apro di colpo la tenda, mostrandoti in quella posizione inequivocabile, in ginocchio, le labbra un poco aperte pregustando il mio sapore.
La commessa ti guarda, mi guarda, finge di essere occupata per celare la curiosità che l’ aveva spinta ad avvicinarsi per sentire meglio ciò che accadeva nello spogliatoio, per rubare intriganti sensazioni non sue. Ha il viso in fiamme, ma anche una luce inequivocabile negli occhi.
Ti alzi lentamente chiudendo la tenda. Sei furiosa, umiliata, pensavi che finalmente ….., invece ti sei trovata mostrata come una piccola cagnetta in calore, usata per eccitare un'altra donna. Sento che ti muovi con furia nello spogliatoio, rivestendoti, ma so che non oserai toglierti il corsetto. E tu sai che io lo so. Tutto ciò ti rende ancor più furiosa.  Ma eccita ancor più i tuoi sensi.

Esci, le spalle diritte, il capo alto, fiero finché non incontri il mio sguardo, e subito abbassi gli occhi avvicinandoti.
Mi avvicino alla ragazza "prendo quello che abbiamo provato signorina, la mia amica lo tiene indossato".
Lei ti guarda, curiosa, e batte il prezzo sulla cassa, mentre è intenta alle operazioni per il pagamento, mi avvicino un poco a lei, "mi scusi signorina" dico allungando una mano verso il suo viso, "ha una piccola briciola" e così dicendo, prima che abbia il tempo di reagire, le sfioro le labbra con le due dita.
Stai osservando tutta la scena, arrossisci e trattieni il respiro: la mia mano, le mie dita…..sono state in te conservano ancora il tuo odore di donna, forse ancora umide,.. ora sono sul suo viso. La ragazza inconsciamente sporge la lingua per raccogliere la briciola immaginaria dal suo labbro superiore, incontra le mie dita ed ecco che il tuo odore le esplode nel cervello ed il tuo sapore nella mente. Resta immobile, tesa, le immagini di ciò che è accaduto nello spogliatoio le passano nella mente, gli occhi le si accendono di desideri perversi.
Abbasso di colpo la mano, la commessa ha ancora le guance arrossate e quella strana luce negli occhi…..


cara Volpe

Ti ho attesa nella penombra
dell’imbrunire

ho atteso il tuo arrivo carico

di eloquenti silenzi


ho contato i passi del tuo incerto
procedere verso la mia sdraio

ho rimproverato le bugiarde lancette 

che dubitavano del tuo ritorno   


Incapace di apparire ai tuoi occhi ancora semichiusi
Incapace di sfiorare la tua anima. ancora troppo nascosta

Ho atteso il tuo sguardo tranquillizzarsi, 
Ho atteso che guardasse oltre la diffidenza
per vedere l’avvicinarsi a Te, quanto il pensiero desiderava

sentire in te la gioia di una carezza che sfiora il tuo cuore

 

noi

Il mio sguardo che... ti fruga nell'interno...
Cerca i tuoi messaggi seducenti...
dai tuoi occhi l'erotismo... diventa grazia raffinata...
Diventi un'immagine avvolgente...
che mi trascina dentro... in quella tua magia appagante...
fatta di promesse... calde e eccitanti...
più ti guardo e più mi accorgo... che tu dei miei sogni sei il nutrimento...
E il desiderio che percorre la mente...Diventa... Il mio Tormento...

Tramonto

Sei appoggiata alla finestra aperta, lo sguardo fisso sull’orizzonte lontano, guardando l’incredibile gioco di colori che il mare ed il cielo azzurri creano col rosso arancione del sole verso il tramonto..
“Non muoverti ..  continua ad osservare”…
Intuendo che stavo vicino a te, riporti lo sguardo all’orizzonte…le gambe si scrociano e rimangono dritte e leggermente allargate…
La leggera gonna di jeans, gia corta, in quella posizione lascia intravedere il piccolo triangolo bianco delle tue mutandine.
Più che vedermi, mi senti dietro di te, percepisci il calore delle mie mani sui tuoi fianchi. . . Il contatto della pelle calda,
Muovo le mani, le sposto, accarezzo. . . le passo sul suo sedere acquistando a poco a poco sicurezza,
salgono… prendono il bordo dello  slip e lentamente lo abbassano….
Scivola sulle gambe
Con un leggero movimento  ti liberi delle tue stesse mutandine..
 Lentamente mi abbasso; ti sento fremere al calore del mio alito su una delle tue natiche.
Non ti puoi muovere !…
La pelle sotto le mie labbra è liscia, vellutata, le lascio scivolare percorrendo la rotondità del gluteo, muovendo di qua e di la il viso per sentire contro le guance il calore morbido….e  quando la bocca raggiunge il solco, le tue gambe lentamente si aprono.  In preda ad una sorta di ebbrezza percorro come febbricitante l'altra natica e quando raggiungo nuovamente l'unione dei glutei li trovo dischiusi di quel tanto da permettermi di scendere con la lingua nella loro valle, di percorrerla senza riuscire a toccarne il fondo. Una sorta di esaltazione si era impossessata di me, abbraccio le tue cosce, stupende colonne di carne, levigate, lisce, le percorro risalendole ancora fino alla groppa
Sento la tua reazione …contenuta… non puoi liberarla… è dentro di te.. ti scuote,
Le mie mani riprendono a tremare quando separo le natiche. Immergo il viso nei globi carnosi, questa volta la mia lingua ne tocca il fondo e nel percorrerlo ho la percezione dei peletti fini e radi nella vicinanza della Rosellina…, il calore …,sento le increspature…, le conto una ad una con la punta. . .  -Ohhhhh
Scosto il viso per avere la visione per intero

Una traccia di saliva bagna il solco dischiuso, seguo il disegno accattivante dei globi aperti, la piega deliziosa che fanno con le cosce. . . Mi viene un tuffo al cuore vedendo sotto la loro giunzione la pagnottella ricoperta di peletti serici, dorati, divisi da una valletta dalla quale emergono delle labbra pallide, sottili. ….sono irresistibilmente attirato
Mi siedo a terra facendo risalire la mano all'interno delle cosce divaricate, Di nuovo non riesci a trattenerti quando la mano raggiunge l'unione trovando la pelle fine, delicata.
Non ti trattieni neanche quando col taglio sfiorai i peli soffici, incontrando poi una morbidezza che mi fa fremere…striscio sul pavimento per passare il capo fra di esse sfiorando coi capelli la sommità delle cosce.
Ti chini leggermente.. arretri un pò il bacino… per portare il tuo sesso umido e vibrante.., dolorante per la voglia di essere toccato… stuzzicato.. divorato.. all’altezza del mio viso .. Ti stai offrendo impaziente.. indugio…
Sollevo lo sguardo, i lunghi seni sfioravano il bordo della finestra e fra di essi il tuo viso ;
il profumo particolare che colpisce le mie narici mi inebria a tal punto che come un assetato avvicino la bocca al vertice del tuo ventre forzando con le guance le cosce ad aprirsi maggiormente.
Sento il corpo sopra di me percorso da un fremito, un sussulto; segno tangibile dell'impaziente emozione  Con lo sguardo perso nel vuoto ricevi il mio omaggio sulla sua intimità.
Il profumo si fa più intenso, peli morbidi entrano nella bocca che ho aperto applicando le labbra contro la pelle, poi il sapore particolare che sentii sulla lingua mi fa capire che l'intero tuo sesso è nella mia bocca. Cerco quel sapore muovendola nelle carni lisce, lo trovo nella fessura del tuo grembo. La muovo ritirandola e affondandola. . .

Muovo la lingua come un assetato facendola andare per tutto il sesso, felice di provocare un uragnano dentro di te ………….

attesa

 In ginocchio
come tante volte ne abbiamo parlato
in ginocchio
con le gambe tese e già doloranti
in ginocchio
con la schiena dritta
in ginocchio
le braccia abbandonate lungo i fianchi
in ginocchio
la testa abbassata
in ginocchio
con gli occhi bendati
in ginocchio
in spasmodica attesa di te
in ginocchio
dietro la porta socchiusa al buio
dopo ore di attesa, no dopo giorni
in ginocchio
e finalmente Tu entri.

IO  ENTRO:....


goder Ti




penso quanto ti puo essere costato...,
l’ho sentito. l’ho visto, l'ho vissuto..
Ma è proprio quando obbedisci così, incondizionatamente, 

che sento quanto tu mi vuoi.
Mi piace goderti ....

Paola

.. …………………….Un'altra botta sulle natiche.
"Cammina,avanti e indietro."
Lei cominciò a camminare,obbedendo agli ordini:
"Fermati"………."Gira a destra"…. “ chinati”….
"Siediti"……."Apri le gambe"……….
Ogni tanto senza alcun motivo,veniva colpita da uno schiaffo e provava dolore,umiliazione-ben più profonda e sorda del male-,e si sentiva trasportata in un mondo dove non esisteva altro. Si trattava di una sensazione quasi religiosa:annullarsi totalmente,servire,perdere la cognizione dell’ego,dei desideri, della propria volontà. Era completamente bagnata,eccitata,ma non capiva che cosa stesse accadendo.
 “Mettiti di nuovo in ginocchio!”
Lei continuava a tenere il capo chino,in segno di obbedienza e di umiltà e dunque non riusciva a vedere il resto della scena……... Ora non provava più vergogna, non la disturbava mostrare quanto tutto ciò le piacesse: cominciò a gemere e chiese di essere toccata sul sesso; invece,la afferri e la portai sul letto. Con violenza -una violenza che non le avrebbe fatto alcun male-,le divaricai le gambe e gliele legai ai due lati del letto. I polsi ammanettati dietro la schiena,le gambe aperte,il bavaglio sulla bocca…Lei mugolava “ prendimi… quando mi fai  tua…., non Ti accorgi che sono pronta.. voglio servirTi…., sono la Tua schiava,il Tuo animale,il Tuo oggetto; faccio qualsiasi cosa Mi ordini “
“Ti piacerebbe se ti spaccassi tutta?”
Mi vide mentre avvicinavo la punta della frusta al sesso. La faccio scorrere avanti e indietro e ,nel momento in cui le toccai il clitoride,lei perse il controllo. Lei non ricordava da quanto tempo fossimo li,o quante volte fosse stata colpita, era senza tempo, all’improvviso sopraggiunse l’orgasmo. Esplose una luce. Lei sentì che stava entrando in una sorta di buco nero all’interno della propria anima,dove il dolore intenso e la paura si fondevano con il piacere assoluto. Qualcosa la spingeva oltre tutti i limiti prima conosciuti, lei gemette,urlò con la voce soffocata dal bavaglio,si agitò sul letto,sentendo che le manette le tagliavano i polsi e le cinghie di cuoio le indolenzivano le caviglie,si dibatté furiosamente perché non poteva muoversi, gridò come non aveva mai fatto anche se aveva la bocca parzialmente coperta e nessuno avrebbe potuto udirla. Era il dolore/piacere,la punta della frusta sul clitoride, e l’orgasmo che le fuoriusciva dalla bocca,dal sesso,dai pori,dagli occhi,da ogni punto della pelle. Entrò in una specie di trance e poi,pian piano,cominciò a scendere,sempre più in basso. Ormai non aveva più la frusta tra le gambe;adesso c’erano solo i suoi capelli madidi di sudore e le Mie mani affettuose che le toglievano le manette e le liberavano i piedi dalle cinghie di cuoio. Rimase li, sdraiata,confusa,incapace di guardarMi perché provava vergogna di se stessa,delle proprie urla,del proprio orgasmo. Mi sdraiai accanto. Le accarezzai i capelli, lei ansimava -ma il piacere era stato solo il suo: Io non avevo avuto alcun orgasmo. Il suo corpo nudo si strinse al Mio completamente vestito, esausta dopo quell’infinità di ordini,quelle ripetute grida,quell’assiduo controllo della situazione. Ora lei non sapeva che dire,come continuare,ma si sentiva sicura,protetta,perché Io l’avevo invitata a spingersi fino a quella parte di sé che non conosceva bene:ero il suo protettore/maestro.  Lei Mi riguardò timida e incerta, sgorgarono qualche lacrime, pazientemente,attesi che si riprendesse.
“Che cosa mi hai fatto?”
Disse, ancora fra le lacrime.
“Ciò che volevi che facessi”
Lei  Mi guardò e capì di avere disperatamente bisogno di questa figura.
“Io non ti ho forzata,né ti ho obbligata,né ti ho sentita dire ‘rosso’ (parola convenzionale per interrompere tutto). Il mio unico potere era quello che mi davi tu. Non esisteva alcun tipo di obbligo,di ricatto:c’era soltanto la tua volontà. Anche se tu fossi stata una schiava , Io il tuo signore,il mio unico potere era quello di spingerti verso la tua libertà”
“ Le manette. le cinghie di cuoio ai piedi.Il bavaglio. L’umiliazione,più forte e più intensa del dolore, nonostante tutto ciò – hai ragione Tu “ disse – “ avverto una sensazione di libertà totale. Mi sento carica di energia e vigore “
 “Hai raggiunto l’orgasmo?” sussurrò..    “No”  risposi…


 

 “Il signore è li per forzare lo schiavo.Il piacere dello schiavo è la gioia del suo signore.

aperitivo


il gioco delizioso del nostro aperitivo...
la mia voglia di te cresce.
ti divoro nei miei pensieri.
ti desidero sulla mia pelle.

,.,.

.. mentre premo,,, sento spingere...
ogni curva si unisce alla sua contraria
ogni tocco produce vibrazione che si fonde nell'altra
ogni bacio produce rugiada
che il palmo della mano raccoglie per dissetare...

Sospiro che si annulla nella mia bocca
Lasciati andare contro il mio corpo
Il tocco sussurrato delle mie dita
a cercare le calde fossette che ti appartengono
Il tuo sospirare di desiderio
rallentano le velate carezze alla ricerca di
quel piacere da usare come unguento
li, dove la passione è massima,
li, dove è l’origine di ogni sospiro,
li, sulla vigile sentinella del piacere…


ricordo...

Squillo tel..,Contatto..,appuntamento,..viaggio,..casa Mia..,Saluto.., rituale.., sensazioni., sofferenza.., eccitazione.., orgasmi.., appagamenti,  ma sai che questa volta non è ancora finita, un altro limite cadrà...sai cosa voglio, sai cosa mi concederai.
Su mio ordine , tremante ti posizione sul soffice letto.
Pensi all’attimo che sta giungendo, alla tua prima volta….
Senti le mie mani che ti accarezzano il culo,
lo stesso  che prima è stato fonte di sofferenza e piacere, ne sfiorano i lineamenti, accarezzano i segni, lo palpano, lo artigliano, lo divaricano, in quell’istante un colpo  d’aria fresca accarezza il buchino ambrato, caldo, inviolato, che palpita, un brivido si dirama in tutto il corpo,
Percezione di quanto sta per avvenire…
Guardi lo specchio di fronte, i nostri occhi si incontrano,  si scambiano emozioni, raccomandazioni, timori, supplicano, cercano certezze, trovano rassicurazioni …. Ti rilassi…
Senti una carezza calda che prende contatto,  poi della saliva bollente si appoggia appena sopra…. la senti scendere  proprio li… per reazione allo stimolo, stringi, allenti, per alcune volte..
di nuovo una morbida carezza, più scivolosa, più presente,
Osservo il tuo rilassarti ci sei quasi…. Continuo quella conoscenza….
Appena sotto noto alcune gocce.., non è la mia saliva, .. è ora…
Mi fermo, punto il tuo centro, mi appoggio, premo, spingo, sforzo,
mi stacco, di nuovo premo, spingo sforzo e mi allontano,
rifaccio per altre volte, ti vedo tranquilla, rilassata, eccitata…
Un sospiro esprime la tua voglia…
Col mio sesso raccolgo più sotto quello goccioline di crema.
Il sospiro si fa gemito…. Mugolio…. Lo vuoi…
Mi appoggio, premo, spingo,sforzo e questa volta penetro pochi centimetri,
quel buchino timoroso Mi accetta, Mi avvolge, Mi stringe, Mi chiede una pausa…
Sento il tuo grido, Sto fermo,
percepisco che stai facendo conoscenza con la mia presenza ..
il dolore è presente ma sai che presto ti lascerà per altre sensazioni… gia tutto si sta attenuando….
Mi muovo appena… Mi trattieni per paura che esca….
Lentamente spingo, scivolo, penetro, riempio……
Sono in fondo…. Mi muovo senza arretrare un millimetro…
Ti rilassi nuovamente… risento il tuo piacere normalizzarti...
Non hai più paura, il dolore è ormai un ricordo….
Ora sei tu a guidarmi… Sei tu che dai il ritmo.. sei tu che mi vieni incontro…
Sei tu che cerchi il mio sguardo nello specchio per  dirmi quanto sei
Fiera di avermi donato una parte di te importante….
Quella parte che fa cedere ogni barriera tra noi…. Ora tutto è possibile…


telefono

 Immersa in mille carte, telefono, colleghe…,
squilla il cellulare, 3 squilli , guardi .. brivido
tutto intorno a te è diventato silenzioso, opaco,
è Lui ..
prendi e vai in bagno obbedendo ad un tacito accordo…
pochi istanti e la porta è chiusa alle tue spalle.
Spazio ristretto, pareti semiaperte che non chiudono ai rumori
Ti appoggi, le gambe leggermente piegate ed aperte,
la gonna sale sopra la vita
Le tue dita che percorrono quanto scoperto, senti calore,
sfiori quel pizzo , una parte gia umida ti attira le dita,
non credi, vuoi sentire, premi, stringi poi annusi.. Si….
Nuovo squillo, rispondi, … Si .. come Tu hai chiesto…..
La mia voce ti sfiora leggera, frenando la tua impulsività
Ansimi attraverso il microfono, hai voglia di mostrare,
di dire, di fare, parole che muoiono in gola
La tensione che qualcuno entri e ti senta , capisca, soffoca i tuoi gemiti
ma non la voglia, voglia che da diversi giorni arriva al limite, ma non puoi soddisfarla…
voglia che ti consuma l’anima, voglia che non ti lascia la mente,
che ti obbliga al pensiero, ora sai che forse potrai..
attesa e incertezza ti bruciano
le tue dita sempre più umide di te impazziscono sul tuo corpo, hai fretta…
l’ufficio, la situazione,  tensione che qualcuno entri, ti senta…
non sai se è paura o perverso piacere che ti scuote…
le tue dita ora raccolgono goccioline… Sento che le stai succhiando…
un comando ..passi al compito abbassi il telefono, fai 2 foto e mandi…
controllo il compito è stato portato a termine, puoi togliere e godere.. finalmente…
togli il mio  sigillo… e le mani vivono di vita propria,
non si fermano non riesci a spostarle… sanno dove come e quanto,
bastano pochi colpi ed un rivolo bollente inizia a scorrere sul delicato velluto bianco delle tue cosce…
le gambe cedono,  accasciata…lasci che il respiro riprenda il suo ritmo,
non hai voglia di alzarti, tutto trema, non solo le gambe.
Non sai quanto tempo.., pensi alle colleghe… alzi la mano…
un profumo, il Tuo, invade il piccolo bagno….
Sai che mi piace, vorresti mandarmelo all’istante….
Lo descrivi… tenti… non è uguale..
sai quanto sono goloso di te,  mai perso una goccia, …
guardi dispiaciuta quelle tre sul pavimento …..
rinvieni… prendi la tua graffetta che tanto ti ha stretta a me….
ti fermi smarrita , il cuore in gola
la mente che cerca di liberarsi dalle nebbie del desiderio
meccanicamente lasci che la gonna si abbassi coprendoti
fai scorrere il chiavistello apri la porta …e...
obbedendo ancora ad un mio pensiero, Senza rinfrescarti esci..

...

Nella mente il rumoroso silenzio
Passi che si avvicinano
Attesa che brucia
Visione che conquista
Finalmente la resa, la presenza
La conquista dell’offerta
Il sibilo delle carezze
Voglia che espande
Piacere che esplode
L’atteso fuoco che sale
Ossessione che brucia….

terza parte

Valeria, lontano d´aver vergogna del suo stato, mi indicava i suoi gusti e le sue esperienze del passato.Mi indicava quali oggetti aveva gia usato e sperimentato su se stessa e quali piaceri aveva provato. Le orecchie dei presenti erano tese ad ascoltare i nostri discorsi, gli occhi si facevano interrogativi e curiosi, nessuna persona osava interpellarci ma era molto evidente la loro curiosita  e in alcuni l´eccitazione. Pur attratti nessuno aveva il coraggio di guardarla apertamente negli occhi..
Valeria giocava divertita come un bambino ed io la guardavo. Questi giochi erano nuovi per lei. Eravamo un Maitre ed una sottomessa nel piacere di mostrarsi senza alcuna paura e senza ipocrisia.
Dopo il tempo passato nel negozio ed acquistato i vari oggetti , compreso il collare siamo andati a pranzo. Valeria era raggiante,  e niente poteva essere piu piacevole ai miei occhi nel costatare la sua sottomissione, dai gesti, dal comportamento, dalle sue parole. Sapeva che dopo pranzo saremmo andati a casa mia, che sarebbe stata sotto la mia autorità, che il suo corpo mi avrebbe servito. In cammino, mentre ci avvicinavamo a casa, la tensione si faceva sempre piu profonda e lei sempre piu silenziosa,
Arrivati in casa, si guarda attorno un po spaesata, forse indecisa, farma appena dentro la porta. Aspetta la mia voce... Depositati gli oggetti e tutto il suprerfluo, chiede di ritarirasi un attimo in bagno per sistemarsi, forse per raccogliersi e prendere tutta la sua buona energia. Appare sulla porta, guarda gli acquisti che nel frattemo avevo steso sul tavolo.Forse ha paura, ma la fiducia ha il soppravvento.. Il primo vero comando... Semispogliata, con solo un maglioncino chiaro a vincere parte dell´iniziale imbarazzo, si mette in ginocchio, pronta al seguito, si avvicina a me camminando lentamente come una gatta, si sistema tra le mie gambe.. le faccio annusare la pelle del collare, lo guarda, lo respira, lo bacia, lo fa suo, quando si sente pronta allunga un po´ il collo e resta in attesa di riceverlo.
Le accarezzo prima dolcemente il collo... poi inizio a  posizionarglielo su quella pelle delicata e bianca ,vibra al suo contatto, ma non si muove. Stringo e allento per tovare il punto giusto di chiusura. Finalmente è li ..!! esita qualche secondo, poi si alza sulle ginocchia per mostrare il mio lavoro, è orgogliosa, non trema più.......

seconda parte

La ragazza addetta alle vendite, mette il collare di cuoio e metallo al collo di Valeria. I visitatori e clienti presenti nel locale (5 oltre noi e la commessa),  sapevano, intuivano chi era e quale potesse essere il suo “status” , leggevo il desiderio nei loro occhi, nei loro sguardi. Valeria non aveva coscienza di essere cosi desiderata, era il centro dell’interesse di tutti i presenti e ogniuno non poteva restare indifferente alla visione di questa donna che si offre e dona il suo essere al desiderio di un altro. Mi sono allontanato di qualche passo, lasciando lei sola mentre completava le operazione del collare, per  contemplarla e vedere la reazione dei clienti. attorno a lei. Uno si avvicina un po troppo e lei ha un istintivo movimento di avvicinarsi a me, delizioso riflesso, avvicinasrsi per sentire la mia protezione, si sentiva fiera e la mia presenza la rassicurava.
Esaminiamo gli oggetti del vizio, in silenzio e senza commentare. I bracciali in cuoio, pinzette, frustini…. Gli oggetti del gioco della dominazione, possono apparire duri, offensivi, terribili, ma non sono che  la concretizzazione di pulsioni e desideri, oggetti di piacere e non di tortura...

Valeria comprese molto  in fretta il piacere del suo Maitre nel vedere il desiderio degli altri su di lei.
Essa comprese che mi sentivo valorizzato di possedere l’oggetto dei desideri altrui, di possederla e di mostrarla e questa complicita ha fatto nascere poco a poco il “Gioco”

incontro

Valeria mi aveva raggiunto nel punto stabilito. Alle 14 di un  pomeriggio di maggio, seduti ad un tavolino di un bar, prendiamo un caffe, Ha indosso l’abbigliamento che le ho chiesto di mettere, una gonna nera sopra il ginocchio ed una maglia bianca, indovinato, il tuto non fa altro che mettere in mostra  e sottolineare le curve del suo corpo. I capelli neri scendevano curatri sulla spalla, leggermente mossi, ondeggiano ad ogni movimento del capo. Al collo un filo di cuoio con una piccola medaglietta, ne avevamo parlato, una iniziale imitazione del collare…
La contemplo… La fisso…. Momento divino…
Gli occhi scuri di Valeia si turbano quando, sempre fissandola, le prendo e stringo la sua mano che nervosamente si muoveva sulla sua coscia…,gli sguardi si parlano, i desideri si intrecciano,
Ella sapeva dova l’avrei portata, sapeva che doveva provarmi la sua volonta di essere la mia sottomessa e di scegliermi come suo Maitre.
La sottomessa non puo sottomettersi senza scegliere, questa decisione deve essere sua, non si prende una sottomessa, ma si accetta la sua scelta, sono suo eletto e niente ha un  valore cosi alto.
In questo giorno di maggio diventa mia sottomessa.
L’acquisto del suo collare, braccialetti di cuoio, di oggetti vari che avremmo usato (certi oggetti devono essere personali, e non mi piace utilizzare quelli gia usati ) fu per noi un vero rito- Valeria fu fantastica, esempio di classe, controllo, complice e compagna di gioco, si comportò in maniera impeccabile, applicando tutte quelle regole che una sottomessa educata deve sapere, la sua condotta mi valorizzava alle persone presenti in quel negozio specializzato SM , apprezzava questa unione senza fastidio ne vergogna, sincera. Questa sincerità faceva nascere una sensibilità a misura dei sensi e di un sentimento comune di appartenenza

inizio

Un giorno conobbi una signora bruna, i suoi occhi rivelavano, con i cambiamenti di tonalità, la profondità dei suoi sogni il rifugio dei suoi pensieri.
Inizialmente i discorsi erano solo piccoli accenni, a volte casuali, ma seguivano un ordine che andava sempre più verso la conoscenza dei nostri segreti, delle nostre passioni dove ci si rifugiava per sognare.
I vari incontri e  dialoghi ci avevano permesso di conoscerci, apprezzarci, evolvere, diventando sempre più profondi, di constatare i nostri reciproci interessi, e più ci si analizzava più ci rendevamo conto della perfetta sintonia tra noi.
Un giorno, molto speciale e con piacevole sorpresa, essa mi espresse palesemente il desiderio di provare realmente la sottomissione. L’essere sottomessa completamente a me. Naturalmente accettai con piacere di iniziare questo percorso.
Valeria (nome usato nel nostro rapporto) voleva diventare mia sottomessa, e io mi sono donato a lei…
Il suo seno e i suoi fianchi(che lei riteneva un pò abbondanti) le davano un interesse ed una attrattiva particolare per il bondage.
Esprimeva eleganza e personalità, la curvatura dei suoi reni aveva un non so che di raffinatamente indecente, provocante, eccitante quando si metteva a carponi e imitava una cagnetta o una giumenta in attesa di….
Iniziò un rapporto dove Valeria, pur essendo sottomessa, si sentiva ben più di una semplice sottomessa, di una schiava, di oggetto per il Mr. e questo le dava modo di vivere pienamente con trasporto la situazione. Il dono o sacrificio che fa la sottomessa al suo Mr è prezioso e il Mr lo deve percepire.  
Non si può domandare senza offrire e non si può ricevere senza donare.
La sottomissione che intendevo io a quell’epoca, è tuttora, ( è un mio limite) non aveva nulla di violento e non necessariamente per appartenere serve violenza, ma un legame più forte della semplice immagine.
Per mia esperienza,(quindi personale parere) sono portato a credere che in questo tipo di rapporto S/M vi sia una più profonda comprensione, un rapporto molto più intenso, un legame diverso, anche più dolce mi vien da dire, di un “tradizionale” rapporto…..

martedì 20 dicembre 2011

come ogni mattina bussi…
la porta del mio ufficio che si apre, entri,
il sorriso complice ti illumina il volto,
richiudi alle tue spalle quella porta che divide i nostri segreti dal resto  delle tue compagne di lavoro ,
io seduto al mio pc ti osservo,capisci il mio sguardo cosa vuole
giochi che illuminano la tua, nostra, fantasia
una lieve e piacevole vertigine mentre ti abbassi
un lampo d’intesa nel tuo sguardo
un fremito al tuo ventre sai cosa desideri,
come ti appartiene, sai come voglio il tuo procedere
la tua bocca si apre per afferrare ciò che mi devi
lenta procedi verso di me
uno sguardo felino ti rende adorabile,
famelica di ciò che ti aspetta ….