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lunedì 26 dicembre 2011

in negozio

 Apro la porta, entri in quel negozio di intimo, che più volte avevi guardato durante le solite particolari passeggiate;
in mostra tessuti, pizzi, colorati completini, delicata biancheria intima,  
Una commessa gentile, dai capelli mossi quasi biondi, carina e dal viso dolce si avvicina chiedendo cosa potesse fare per te…  immediatamente rispondo io con tono che tu ben conosci e ami. ma che mette un pò a disagio la piacevole commessa
"voglio un corsetto per la signora, ce ne mostri alcuni". Lei ti guarda sottocchi , si muove nel negozio senza perderti di vista  poi posa sul bancone alcuni capi, tu sei poco dietro di me, non li guardi nemmeno, li osservo attentamente, ne scelgo uno in particolare, te lo porgo dicendo “Paola, prova questo”
lo prendi, ti stai dirigendo verso il camerino di prova quando, involontariamente …(volontariamente)…., ti tocco leggermente,  facendoti cadere il corsetto dalle mani
"RACCOGLILO", mi guardi di sfuggita, capisci cosa voglio, dai le spalle alla commessa e ti chini lentamente, le gambe tese, flettendo solo il busto. La gonna sale mostrando alla ragazza le tue intimità liberamente  nude; hai il volto in fiamme, la commessa imbarazzata finge indifferenza, ti dirigi con passo incerto verso il camerino, entri.
Sono dietro la sottile tendina, sento il fruscio degli abiti che stai sfilando, movimenti rapidi, leggeri. la tenda è appena socchiusa, la sposto ancora un pò, hai indossato il corsetto, i lacci slegati, sorrido, sai bene che volevo essere io a stringerlo attorno al tuo corpo.
Apro completamente la tenda, lasciando che la commessa ti veda, seminuda, con la testa china e le mani lungo i fianchi; la tua voce leggera,timida, rotta dall'imbarazzo e dall'eccitazione "non riesco ad allacciarlo da sola". Entro nel camerino, ritiro la tenda, ti faccio voltare verso la parete, porto le tue mani sopra il tuo capo facendole appoggiare al muro; percepisci la stretta del corsetto, ti toglie il fiato, socchiudi gli occhi pregustando quella sensazione che tanto aspettavi, stringo ancora di più, poi mi allontano un poco, osservandoti. .. Meravigliosa  !...
Il corsetto bluette fascia il tuo corpo, disegna la tua vita sottile lasciando scoperte le natiche, candide, ben disegnate, esiti, resti immobile, mostri in una tacita offerta

Una sculacciata sonora risuona nello spazio angusto, poi……
La mia mano decisa tra le tue gambe ti accarezza, ti cerca, ti liscia, pizzica… strappandoti un lungo gemito che tenti vanamente di soffocare, entro in te con due dita, con decisione, le tue gambe si piegano mentre il tuo corpo è scosso da sensazioni di piacere; muovi il bacino, infilandoti ancor più sulle mie dita, non tenti neppure più di trattenere i gemiti di piacere. Poi, improvvisamente tutto finisce, mi stacco da te.
Ti giri, gli occhi bassi, e scivoli in ginocchio davanti a me, immaginando che io voglia la tua bocca; una fantasia ricorrente più volte provata; la mia mano sui tuoi capelli, sei in attesa del mio ordine, mentre gli umori lasciano una sottile, lucente strisciolina sulle tue cosce………ma……..apro di colpo la tenda, mostrandoti in quella posizione inequivocabile, in ginocchio, le labbra un poco aperte pregustando il mio sapore.
La commessa ti guarda, mi guarda, finge di essere occupata per celare la curiosità che l’ aveva spinta ad avvicinarsi per sentire meglio ciò che accadeva nello spogliatoio, per rubare intriganti sensazioni non sue. Ha il viso in fiamme, ma anche una luce inequivocabile negli occhi.
Ti alzi lentamente chiudendo la tenda. Sei furiosa, umiliata, pensavi che finalmente ….., invece ti sei trovata mostrata come una piccola cagnetta in calore, usata per eccitare un'altra donna. Sento che ti muovi con furia nello spogliatoio, rivestendoti, ma so che non oserai toglierti il corsetto. E tu sai che io lo so. Tutto ciò ti rende ancor più furiosa.  Ma eccita ancor più i tuoi sensi.

Esci, le spalle diritte, il capo alto, fiero finché non incontri il mio sguardo, e subito abbassi gli occhi avvicinandoti.
Mi avvicino alla ragazza "prendo quello che abbiamo provato signorina, la mia amica lo tiene indossato".
Lei ti guarda, curiosa, e batte il prezzo sulla cassa, mentre è intenta alle operazioni per il pagamento, mi avvicino un poco a lei, "mi scusi signorina" dico allungando una mano verso il suo viso, "ha una piccola briciola" e così dicendo, prima che abbia il tempo di reagire, le sfioro le labbra con le due dita.
Stai osservando tutta la scena, arrossisci e trattieni il respiro: la mia mano, le mie dita…..sono state in te conservano ancora il tuo odore di donna, forse ancora umide,.. ora sono sul suo viso. La ragazza inconsciamente sporge la lingua per raccogliere la briciola immaginaria dal suo labbro superiore, incontra le mie dita ed ecco che il tuo odore le esplode nel cervello ed il tuo sapore nella mente. Resta immobile, tesa, le immagini di ciò che è accaduto nello spogliatoio le passano nella mente, gli occhi le si accendono di desideri perversi.
Abbasso di colpo la mano, la commessa ha ancora le guance arrossate e quella strana luce negli occhi…..


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